Cochlear implant is internationally accepted and approved as treatment for childhood severe-toprofound hearing loss. Parents must be carefully informed not only of the reasons for the early cochlear implant application and the expected benefits, but also of the possible difficulties and risks. This therapeutic approach is rejected by very few families, mostly deaf people who use gestural language to communicate. The main motives for their refusal include the surgical risk, which is considered too high, the child’s right to make such a delicate choice autonomously in adulthood, and ideological reasons, since the spoken language would change the child’s membership of the Deaf community. However, parental denial preclude the future of that child, who will inevitably be doomed to experience a disadvantageous condition compared to peers with normal hearing or deaf undergoing cochlear implantation. Aware of the consequences deriving from the parents’ refusal, which kind of behavior should the specialist physician take? The issue of single-sided childhood deafness has been deeply revised in recent years, bringing remarkable problems to light, once overlooked. The conventional therapeutic approach, which is difficult for parents to understand, is based on the use of particular hearing aids, called CROS. Unilateral cochlear implantation is proposed by some authors, in a limited number of subjects, with variable results.
L’impianto cocleare è accettato ed approvato internazionalmente come terapia della sordità grave infantile. I genitori dopo un’attenta informazione sulle motivazioni relative alla sua precoce applicazione e sui vantaggi attesi, devono essere informati anche delle possibili difficoltà e rischi. Questo approccio terapeutico viene talora rifiutato da pochissime famiglie, perlopiù di sordi che utilizzano per comunicare il linguaggio gestuale, contrari perché troppo rischioso, o affermando che il figlio sceglierà autonomamente quando sarà più grande, oppure perché contrari per motivi ideologici, in quanto la lingua parlata modificherebbe l’appartenenza del bambino alla “comunità dei sordi”. Quale comportamento deve assumere lo specialista che ha la convinzione che il diniego dei genitori precluderà il futuro di quel bambino, che inevitabilmente vivrà una condizione svantaggiata rispetto ai coetanei normoudenti o rispetto ai sordi sottoposti ad impianto cocleare? Negli ultimi anni il problema della sordità infantile grave monolaterale è stato profondamento rivisto, evidenziandone le significative problematicità, un tempo trascurate. L’approccio terapeutico convenzionale, difficile da far comprendere ai genitori, si basa sull’utilizzo di particolari apparecchi acustici denominati CROS. L’impianto cocleare monolaterale viene proposto da alcuni Autori, in un numero limitato di soggetti con risultati variabili