The cochlear implant in minors, indicated in cases of severe childhood deafness, must – obviously – be performed with appropriate informed consent. The intervention presents particular conditions that can be better understood in the light of the legislative and jurisprudential framework on informed consent: Law 219/2017 and the “sentences of San Martino” of 2019, in particular the n. 28985. The decision-making process that determines the expression of informed consent can be seriously affected by the omission and/or insufficient information that the parent or guardian receives from the doctor. There is a need for healthcare professionals to act with the utmost awareness and knowledge of the difficulties involved in the decision-making process of expressing informed consent, also in order to share information, based on a relationship of mutual trust, objectively, to discuss any doubts and offer psychological support to decision makers. Therefore, the mere attachment of the document is a necessary tangible evidence of the informed consent process, but it is not sufficient to guarantee the effective understanding of the information received, a precondition for the express consent.
L’impianto cocleare nel minore, indicato nei casi di sordità grave infantile, deve essere – ovviamente – eseguito previo idoneo consenso informato. L’intervento presenta condizioni particolari che possono essere meglio comprese alla luce della cornice legislativa e giurisprudenziale sul consenso informato: la Legge 219/2017 e le sentenze di San Martino del 2019, in particolare la n. 28985. Il processo decisionale che determina l’espressione del consenso informato può essere gravemente inficiato dall’omessa e/o insufficiente informazione che il genitore o il tutore riceve da parte del medico. Emerge la necessità, da parte dei professionisti sanitari che se ne occupano, di agire con la massima consapevolezza e conoscenza delle difficoltà che implica il processo decisionale di espressione del consenso informato, anche al fine di condividere le informazioni, sulla base di un rapporto di fiducia reciproca, in modo oggettivo, per discutere eventuali dubbi e offrire idoneo supporto psicologico ai decisori. Pertanto, la mera allegazione del documento è evidenza tangibile necessaria del processo del consenso informato, ma non è sufficiente a garantire l’effettiva comprensione dell’informazione ricevuta, precondizione del consenso espresso.